Una storia sulla resilienza della specie umana perfetta per i fan di Il problema dei tre corpi di Liu Cixin e Rivelazione di Alastair Reynolds. Romanzo vincitore dei Neffy Awards.

Un’organizzazione vuole mettere le mani sulla scoperta fatta da Idris Telemmier sul conto degli Architetti – la loro più grande debolezza – per trasformarla in un’arma contro questi alieni distruttori di mondi. Ma le grandi potenze della galassia preferiscono perseguire i propri scopi piuttosto che unirsi contro il nemico comune. Per tale ragione, mentre le varie specie lottano per prendere il controllo di questa potente rivelazione, la galassia esplode in una guerra distruttiva e controproducente. L’altro grande ostacolo alla lotta contro la minaccia aliena è Idris stesso: sa che gli Architetti, nonostante il potere, non sono altro che strumenti nelle mani di un’intelligenza superiore. Nelle profondità del nonspazio, dove il tempo scorre in modo diverso e la realtà non è quella che sembra, i loro padroni sono la vera minaccia: si stanno accorgendo solo ora dell’audacia della specie umana e per mettere fine a questa “seccatura” sono pronti a prendere provvedimenti e sterminarla una volta per tutte.
Il terzo e ultimo romanzo di una straordinaria trilogia sull’umanità sull’orlo dell’estinzione.

“Epico. Cercare di descrivere la gigantesca mole di questo libro è come cercare di catturare la luna. Impossibile. Eppure, allo stesso tempo, è una storia estremamente semplice sul potere dell’empatia. Quando si arriva al fulcro vero e proprio dell’intera serie, vi si trova qualcosa di intimo e personale che fa sembrare possibile stringere l’infinito nel palmo di una mano.” Frasier Armitage, FanFi Addict

“I personaggi con cui Tchaikovsky ha popolato questo mondo sono così concreti, così intimamente ricchi e vibranti... per non parlare di come riesca a fornirci una conclusione del tutto soddisfacente ai misteri del nonspazio. Ma ciò che più ricorderò è il modo in cui ha creato la perfetta risoluzione emotiva di questo racconto complesso, che mi ha lasciato in lacrime e mi accompagna da allora.” Polygon