Robert Bloch
Robert Bloch è nato a Chicago nel 1917. A nove anni vede il suo primo film dell’orrore, Il fantasma dell’Opera, e dopo dorme per molto tempo con la luce accesa. Appena diplomato acquista una macchina per scrivere usata e pubblica il suo primo racconto, The Feast in the Abbey, su Weird Tales. È sulle pagine di questa rivista, di cui diventa colonna portante insieme a E. Howard, C.A. Smith e a H.P. Lovecraft, con il quale intrattenne una corrispondenza epistolare, che Bloch nasce come scrittore. Su Weird Tales vengono pubblicati più di settanta racconti, per la maggior parte di genere horror, nei quali è evidente l’influenza di E.A. Poe e soprattutto di H.P. Lovecraft. Le opere degli anni ’40 riflettono il suo interesse per gli assassini psicopatici: Yours Truly, Jack the Ripper (1943) è una delle più popolari storie di Bloch circa l’antenato di tutti i serial killer. Nel 1942 Bloch inizia a lavorare in un’agenzia di pubblicità, in cui rimarrà per undici anni. Nel 1947 viene pubblicato il suo primo romanzo, The Scarf, storia di un giovane che diventa uno strangolatore di professione in seguito a un trauma infantile. I romanzi degli anni ’50 e ’60 servono a meglio definire e separare i generi del crimine e dell’orrore. Con Psycho, nel 1959, ripreso da Hitchcock per il suo film, Bloch si avvicina a Hollywood, dove collabora a diversi progetti per il cinema e per la televisione. Negli anni Ottanta inserisce il suo Psycho in una trilogia, assieme a Psycho II (1982), in cui Norman Bates scappa dal manicomio nel quale era stato rinchiuso, e Psycho House (1990), nel quale l’autore suggerisce che è ormai il mondo esterno a essersi trasformato in un grande manicomio. Durante la sua carriera Bloch ha vinto numerosissimi premi nel campo della fantasy (World Fantasy Convention Award nel 1975), dell’horror e della fantascienza (Premio Hugo nel 1959), come pure un Edgar Award dell’associazione Mystery Writers of America nel 1960. Nel 1990 ha ricevuto il Bram Stoker Award dall’associazione Horror Writers of America, e nel 1991 il World Horror Convention Grandmaster Award. Bloch è morto il 23 settembre 1994, a Los Angeles, dopo una lunga battaglia contro il cancro. Isaac Asimov ha scritto di lui nella presentazione al racconto Diretto per l’inferno: “Robert Bloch ama dire che egli ha un cuore di fanciullo… conservato nell’alcool, sopra la scrivania. E io penso che sia vero, poiché quest’anima mite e gentile, che contempla benevolo il mondo dalla sua sparuta e affilata altezza, scrive i racconti più raccapriccianti che si possano immaginare”.
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